Animali ammessi
TV LCD
Bagno con doccia
WiFi gratuito
Stanza del Lupo
Affacciata sulla grande terrazza, guarda i Monti Sibillini, offre uno tra i migliori panorami godibili dall’Agriturismo… i pavimenti ed il soffitto in legno ne riscaldano l’ambiente e rendeno questa camera tra le più accoglienti della struttura.
Dotazioni
- Zanzariera a baldacchino
- Bagno in camera con doccia
- TVÂ a schermo piatto
- Ventilatore
- Asciugacapelli
- Letto matrimoniale
- Letto singolo
C’era una volta… tanto tempo fa, un grande casolare grigio, freddo e umido, che solo qualche giorno all’anno dava riparo e pasti caldi ai contadini della valle. Era nei periodi delle vendemmie che le vallate si riempivano di voci e canti e, per tenere alto il morale, la sera si continuava a cantare al riparo tra le forti mura dei casolari della vallata.
Nel resto dell’anno, in quelle valli così vive e allegre nei mesi d’autunno, non passavano molti viandanti e la pace ed il silenzio regnavano sovrani rotti solo, a tratti dal rumore dei trattori durante la semina, il raccolto e la vendemmia.
Ma poi un giorno, stufi della vita di città , del cielo cupo e annebbiato dai fumi delle fabbriche, delle villette a schiera e delle innumerevoli auto che ogni giorno saturavano il traffico in un frenetico andirivieni tra casa e lavoro ed in cerca di un posto migliore in cui far crescere la famiglia, Mamma Fiorella e Papà Claudio decisero di iniziare un’infinita ricerca per quelle incontaminate vallate marchigiane in cerca del luogo perfetto. Fino a che un giorno d’estate, in quel grande casolare grigio ed ancora maleodorante della vendemmia dell’anno precedente, fermi sulla soglia di quella stanza che affaccia sul grande terrazzo, appoggiati alla ringhiera in ferro dipinta di un pallido azzurro, in un estremo momento di sintonia e di relax, avvolti dall’assoluto silenzio e dall’estivo ronzio delle cicale campagnole, Mamma e Papà decisero che la ricerca sarebbe finita quel giorno.
Ci sarebbe voluto molto tempo per sistemare quella casa che pareva disabitata da sempre, ma nei momenti di sconforto e di angoscia per i lavori che procedevano lentamente e duramente, bastava affacciarsi di nuovo a quella finestra per risvegliare lo spirito che li colpì quel giorno, affascinati dal paesaggio fiabesco che li circondava. Quando i lavori erano ormai sulla via del completamento, i muri già intonacati e le grandi tavole di legno tutte belle incastrate, a formare quel nuovo, caldo pavimento, mentre Fiorella era accovacciata intenta a levigare le ultime assi prima di verniciarle, scorse davanti a lei, proprio in quella stanza, di fronte alla porta del bagno ancora da completare, il muso di un Lupo. Due grandi occhi ed un perfetto nasone a triangolo la fissavano, formati da quelli che una volta erano i nodi del legno di quell’albero che ora è diventato parquet.
Sembra essere nato così il nome della Stanza del Lupo, ma in fondo, Papà e Mamma sanno che il vero motivo per cui quella stanza fu battezzata in questo modo rispecchia la loro istintiva necessità di coltivare quel luogo, di dare nuova vita a quel grande casolare e di sentirsi parte di esso; come esso lo è della campagna ed un lupo del suo bosco.